(Premesse minime: 1) testo mio, ma riportato qui da altro loco; 2) non sono per nulla sostenitore, come potrebbe sembrare, di ideologie aprioristicamente anti- o pro- Italia)
Questa ve la devo raccontare. Ennesimo capitolo che conferma l'abissale distanza tra le fiction italiche e quelle anglofone.
Giovedì
sera è terminata Un passo dal cielo 2, serie particolarmente triste
prodotta dalla Rai incentrata soprattutto su Terence Hill che fa la
guardia forestale in Alto Adige.
Antefatto.
Non ho
praticamente seguito la storia, ma bene o male le cose dovrebbero essere
andate così: all'inizio della serie due coprotagonisti, un commissario
di polizia e una veterinaria (la sempre notevole Gaia bermani Amaral, ndA), dovrebbero sposarsi, ma le cose vanno a
rotoli perchè lei viene ricontattata da un suo ex, che fa il
ricercatore/esploratore/avventuriero, per andare con lui in Alaska a
studiare gli orsi. Lei accetta, litiga col commissario ed esce di scena.
Torna nella penultima puntata (o giù di lì) perchè pare siano finiti i
soldi per la missione, e si riavvicina al poliziotto; scopre però di
essere incinta dell'ex. Col quale a questo punto deve chiarirsi. L'ex
nel frattempo ha ottenuto nuovi fondi per tornare in Alaska e vorrebbe
andarci ancora con lei, che però stavolta ovviamente non può e non
vuole.
Fatto.
Giuro che il dialogo (che sarà durato tipo tre minuti) è riportato in modo praticamente testuale.
Veterinaria ed ex sul divano, lei le conferma che è incinta di lui. I toni sono rilassatissimi
Lui: "Sai come sono fatto. Mi ci vedi a girare il mondo con un bambino dietro?"
Lei:
"(ridacchiando) No, in effetti no. (più seriamente) Io il bambino
comunque lo voglio tenere. Ma tu vai pure in Alaska, fai le tue cose, ci
penso io a crescerlo"
Lui: "Va bene. Vado ad avvertire i finanziatori che stavolta parto da solo". E se ne va.
Sono quasi caduto dalla sedia. Credo che neanche Ionesco avrebbe saputo tirare fuori una roba così surreale; il bimbo diventa allegramente una palla al piede per lui e lei non fa
una grinza ed è tutta contenta di allontanare il padre di suo figlio.
Ok, l'ex deve uscire di scena per chiare esigenze di copione, ma si poteva farlo
morire in un dirupo, o scappare nottetempo senza dir niente a
nessuno (magari lasciando a lei un biglietto tipo "non mi sento pronto a
fare il padre"). Invece è diventato il quadretto più patetico che si
sia mai visto.
Sceneggiatura nostrana, serious business
(Strano anche che la Rai filopontificia abbia prodotto ed approvato una tale ridicolizzazione della sacralitàdellafamiglia.
Ok che Un passo dal cielo formalmente non è una serie bigotta, ma
dato che il protagonista è Terence Hill -che dopo un decennio di Don Matteo
ha fidelizzato un pubblico tutt'altro che secolarizzato- il target mi
pare quantomeno rischioso...)
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