Leo Ortolani ha dato l'annuncio ufficiale: la storia di Rat-Man (quella editoriale, perlomeno) finirà nel settembre 2017. 122 numeri, 20 anni di pubblicazione pressoché ininterrotta a cui ne vanno aggiunti 8 passati in panchina (perché la storia originale risale al 1989, ma la testata nasce nel '97): cifre che meritano rispetto, soprattutto di questi tempi e per un fumetto italiano non-Bonelli. Il più grande supereroe italiano di sempre saluta e se ne va, lasciando orfani migliaia di lettori, e c'è già commozione nell'aria.
Non sono stato un lettore sempre fedele; ho tutti i numeri dal 49, mentre tra quelli precedenti me ne mancano diversi. Ma sono comunque un contento ed orgoglioso possessore del numero 1 di Rat-Man Collection, che in quei remoti anni usciva come allegato all'Uomo Ragno. Dopo diciannove anni di strapazzi e riletture è ormai un volumetto un po' malconcio, ma rughe a parte le pagine ci sono ancora tutte e sono tutte leggibili. E fanno ridere quasi come il primo giorno.
Ho il numero 1 di RMC nonostante non abbia mai comprato l'Uomo Ragno. Ce l'ho perché conoscevo un ragazzo che l'Uomo Ragno invece lo comprava, e così aveva scoperto Rat-Man e me l'aveva fatto conoscere, in quel lontano 1997. Stefano Guarino, di Padenghe, l'avevo conosciuto sui pullman che ci portavano a scuola a Brescia; era un ragazzone gentile e simpaticissimo e che ho visto sempre e solo ridere o perlomeno sorridere (pure quella volta in cui m'ha preso per il culo un quarto d'ora filato. Li l'avrei ammazzato, devo dire, ma è stata l'unica volta); purtroppo lo persi di vista prima ancora di diplomarmi. Mi aveva prestato il primo numero, e mi era piaciuto così tanto che mi disse "allora tienilo, te lo regalo". Stefano era così. Per anni, quando compravo un numero di Rat-Man, mi sono chiesto talvolta che fine avesse fatto.
Stefano è morto nel 2005 in un incidente stradale, a 24 anni; lo venni a sapere dal Giornale di Brescia (da cui scoprii anche che da tempo lavorava in una ditta a duecento metri scarsi da casa mia. Quando si dice che la vita è beffarda,). Da allora non ho più potuto leggere un Rat-Man senza ripensare a lui, e ho sempre pensato che una volta terminato Rat-Man avrei perso un flebile contatto con un amico che non c'era più. Beh, ora so quando sarà. Ciao Stefano.
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