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domenica 12 ottobre 2014
L'empireo
Nell’anno del Signore millenovecentonovantasette, in un dì di un nevoso
gennaio, Albrecht abbandonò l’impronta della sua consueta passeggiata
spingendosi lungo versanti sconosciuti, lasciando che le sue
preoccupazioni esistenziali lo guidassero verso l’oblio. Camminò pieno
di dubbi per quarti d’ora o decenni interi, finché quasi per caso lo
sguardo tornò ad abbracciare il mondo reale. La serata era cattiva,
l’aria scura lambita dalla tramontana; e quella che dopotutto era un
semplice casualità -la sua presenza su quella collina in un giorno di
ordinario maltempo- si rivelò ad Albrecht come un atto irrevocabile: la
pelle mangiata del vento e i piedi immersi nella neve, si rese conto che
non sarebbe più riuscito a tornare indietro.
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