lunedì 2 dicembre 2013

Ci pensavo tempo fa mentre impastavo il cemento

Gli aficionados dei Simpson ricorderanno certamente una puntata realizzata parecchi anni or sono, durante quella che fu l'epoca d'oro dei Gialli. L'episodio si intitola "Homerpalooza" (codice #3F21, settima stagione); la trama ruota attorno a Homer che, in crisi da gap generazionale, porta Bart e Lisa ad un megaconcerto itinerante, Hullabalooza (una citazione di Lollapalooza? A Voyager pensiamo di no), e si ritrova improvvisamente popolarissimo ed aggregato al carrozzone, in veste di fenomeno da baraccone che prende palle da cannone in pieno stomaco.

Nelle prime fasi dell'episodio Homer si interroga sul perché non riesca ad interagire con i suoi figli, perlomeno sul piano musicale; i suoi dubbi aumentano quando, entrando in un negozio di cd, trova i suoi gruppi preferiti nel settore "anticaglie" e non riesce ad intendersi con il commesso sullo stato della musica attuale. C'è a questo punto tra i due uno scambio significativo:

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Homer: There can only be one truly great festival a lifetime and it's the "Us Festival".
Commesso: The what festival?
Homer: The "Us Festival"! Geez! It was sponsored by the guy from Apple Computers.
Commesso: What computers?
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La puntata è del 1996. Pensateci un po': un commesso trendaiolo di un negozio di musica che non sa cosa sia la Apple. Che all'epoca aveva da un paio d'anni lanciato i PowerMac, i primi MacIntosh farciti con il PPC (segnando concretamente l'inizio della fine per la gloriosa famiglia m68k), ma era ben lontana dai fasti dell'AppleII, e non vendeva quasi più un piffero. Di lì a poco Jobs avrebbe ripreso in mano la sua creatura con fare da salvatore della patria, sarebbe nato l'iMac e le cose avrebbero cominciato lentamente ma inesorabilmente a cambiare fino ad arrivare a... beh, lo sapete.
Gli uomini di Groening scrissero una battuta che disegnava perfettamente lo stato della Apple di allora e la dava indirettamente per spacciata; quattordici anni dopo la Mela si vende come il pane e quello scambio tra Homer e il commesso è praticamente incomprensibile. E' sorprendente il modo in cui a volte le cose cambiano.


(originariamente pubblicato sabato 4 settembre 2010 sul defunto blog splinderiano e oggi miracolosamente recuperato)

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