Poi quando ha telefonato in pizzeria gli hanno detto "Non accettiamo prenotazioni per pizze per celiaci". Pfft.
L'avvocato aveva un macchia di sugo sulla camicia, ma dietro la spalla. Ti pare possibile? A me no. Ma era indiscutibilmente sugo.
Si masturbava nelle cabine telefoniche leggendo i nomi sull'elenco telefonico pubblico. "Ferretti" "Ferri" "Ferrini" "Ferselli". Dopo sette o otto cognomi veniva. E si sentiva in pace.
Se prendi la rotonda contromano e sta venendo un TIR dall'altra parte, salutiamoci qui.
A volte veniva sull'auricolare della cornetta. Riagganciava senza pulire e quando, per una felice coincidenza, entrava qualcuno subito dopo e appoggiava la cornetta all'orecchio senza controllare, l'ilarità si spargeva nell'aria.
Le formazioni si apprestano ad entrare in campo, ma il vostro telecronista per stasera, anziché commentare l'incontro, leggerà alcuni passi tratti dal libro del Qoelet.
Gaber aveva capito tutto già il 23 maggio.
In genere alle lezioni di inglese si addormentava. Non capiva perché l'inglese non si leggesse com'era scritto, e ciò causò un odio patologico che sfociò nel tentativo di
Fumava di nascosto nel vicolo dietro casa all'ora del tramonto. Spegneva il mozzicone nel palmo della mano sinistra. Non gli piaceva, ma non sapeva come altro fare.
Chiesi di vedere lo chef. Ero furibondo. "Ho chiesto una tagliata ben cotta, me ne avete portata una intera!"
Una nuotata nel lago. Bracciata destra, bracciata sinistra. Ma era gennaio.
Nel momento in cui il celebrante sull'altare trasfigura volgete lo sguardo altrove. A nessun comune fedele non iniziato è concesso di osservare i misteri direttamente. Il rischio è troppo alto, le vostre anime potrebbero scollarsi dal corpo.
Un uomo in costume entra in un caffè: "Questa non te l'aspettavi!"
Sulla finestra che dava sul cortile interno c'era un macchia che nessuno riusciva a togliere. Alla fine ruppero la finestra. Ma la macchia rimase lì.
"LA SVIZZERA! Non capisco la Svizzera, giuro! Cosa sono, tedeschi? Francesi? Non lo sanno nemmeno loro, non sono nulla, NON L'ACCETTO! NOOOOOOOOOOOO!", urlava prendendo a pugni la parete in cartongesso. Lo faceva tutti i giovedì mattina ed era uno spettacolo a cui ci eravamo tutti abituati. Non che avesse davvero qualche problema con gli svizzeri (non più di chiunque altro, intendo). Ma gli piaceva prendere a pugni la parete in cartongesso. Era col cartongesso che aveva problemi, in realtà. Una psicanalista con cui qualche mese prima non ero andato a letto mi aveva detto che era un segno di un conflitto non risolto con sua madre. Ma gli psicanalisti riducono tutto a quello, è l'unica cosa che sanno dire. Perlomeno gli psicanalisti svizzeri.
Dice il saggio: "Passami il sale"
L'alfabeto fonetico internazionale entra in un caffè: "splæʃ !"
Entrò in un cinema porno, in pieno 2013. Ebbe un'amara sorpresa.
Aveva l'abitudine di gettare le mutandine delle sue amanti dalla finestra del quattordicesimo piano. Col preciso intento di farle incazzare. Era uno stronzo.
Poi mi spararono da un cannone. Volai per una ventina di metri. Non c'erano testimoni.
Poi mi spararono da un cannone. Volai per una ventina di metri. Il sole era già tramontato.
Scavai metodicamente fuori tutta la nutella. Quasi tutta, cioè. Raschiai col coltello tutto il raschiabile, poi feci scarpetta col pane. Gradii, me lo ricordo. Ripensai a un cartone che vedevo sempre da piccolo, Ransie la strega o qualcosa del genere. Il papà di Ransie era un vampiro convertito dal sangue al succo di pomodoro, così che il succo di pomodoro facesse da surrogato socialmente accettabile. Ero nella stessa situazione: la nutella era il mio surrogato socialmente accettabile.
Tutti i pixel erano rigorosamente ordinati in file e colonne. Non se ne capacitava.
In realtà gli piacevano i pampini. Un tragico errore di comprensione.
Oscar Wilde ti legge dall'alto e vomita, mi dissi
"I puntinisti riempivano i loro quadri di puntini, anziché stendere il colore naturalmente" spiegò la guida agli astanti. "Non era una scelta artistica, in realtà. Semplicemente, non avevano capito un cazzo".
"Cameriere, la minestra fà schifo"
"Su 'fa' non ci vuole l'accento", ribatté il cameriere
Un uomo entra in un caffè. È un suo diritto.
Vagoni ferroviari privi di dignità si incolonnavano lentamente sul binario 14. Il solito pendolare delle 4.33 vomitava la colazione accanto all'obliteratrice. Non era un bello spettacolo, ma onestamente la periferia di Maputo -al confronto- si sarebbe rivelata inesorabilmente peggiore. Alle 4.31 la bomba, piazzata da un anonimo passeggiatore nel cestino in fondo alla pensilina, esplose. Era una bomba artigianale a bassa potenza; il pendolare delle 4.33 si avvicinò barcollando a sé stesso e rimase intrappolato in un loop quantistico. La bomba, per un errore di progettazione, esplose altre due volte.
Un giorno di ordinaria intifada a Legoland, dove sono abituati a tagliare i giudizi con l'accetta.
"E questo è solo l'inizio" disse il condannato a morte guardando beffardamente nella telecamera. Ma nella vita vera non ci sono le telecamere. Se ne accorse solo allora. Fu l'ultima beffa.
Robin era gay, ma Batman no. Da lì iniziarono guai.
Anche Wolverine era gay, ma era un personaggio Marvel. Ingrato destino.
Gli alberi dei cimiteri sono i cipressi perché i cipressi hanno radici che si sviluppano molto poco in orizzontale, così da non dare fastidio alle tombe. Amleto un giorno si chiese se essere o non essere, ma non teneva in mano alcun teschio; il teschio era di Yorick ed appariva in un'altra parte della vicenda. Amleto assisteva alla esumazione di alcuni corpi, e riconobbe quello di Yorick. Ne prese in mano il teschio e disse che era stato un buon amico, un compagno di scherzi infiniti. Si guardò poi intorno per trovare consolazione nella vista degli alberi del cimitero. Erano baobab.
Diede la mancia al cameriere in valuta Monopoli. Finì in caciara.
"I puntinisti riempivano i loro quadri di puntini, anziché stendere il colore naturalmente" spiegò la guida agli astanti. "Non era una scelta artistica, in realtà. Semplicemente, si era guastato il plotter".
Gli astanti trasecolarono.
"Usavano tutti lo stesso plotter?" chiese qualcuno, o qualcun altro.
"Ebbene sì."
Squisitamente pointless. Bellissimo.
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Questo pasticcio dadaista nacque in una tard(issima)a serata d'agosto su un celebre forum ora decaduto, in un thread escrementizio, dopo che i freni inibitori s'erano dissolti. Poche (e gradevoli) decine di minuti di ripristino di un'antica follia. Eppure, caro compadre Kirez, ricordo quasi bene un periodo trascorso da poco più di un lustro, in cui in quel posto ci aggiravamo gaudenti, con anche Slon, Morghel, Grezz, Skywolf, Sigislove, Black, Conte Zero, Tamburine, Donzo, Sinex, J, Kaos e tanti altri folli: nomi criptici e spesso senza volto, e senza scopo. Momenti ora perduti, come spermatozoi in fazzoletto di carta. Sono un nostalgico, mio buon amico, e penso che la cosa mi ucciderà. Ma che ci vuoi fare; libiamo ne' lieti calici, finché possiamo.
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