venerdì 20 aprile 2012

Leggèro lèggere

Terminata domenica scorsa la prima edizione di Per un pugno di libri post-abbandono di Marcorè, vale la pena di ricapitolare brevemente il tutto e dare un giudizio sull'andamento della stagione, soprattutto di come se l'è cavata la Pivetti.
STUDIO
Fortunatamente qualcuno si è accorto che lo studio in cui i nostri erano stati relegati l'anno scorso era nei fatti poco più che un bugigattolo, e li hanno tirati fuori di lì. Lo stanzone di quest'anno era veramente grande - pure troppo forse: la Pivetti e Dorfles sembravano essere separati dai concorrenti da un autentico abisso. Lo studio comunque era veramente bello. Si può dibattere sul fatto di aver cambiato la disposizione degli studenti, non più ai lati opposti a fare ala ai conduttori (situazione che preferivo) ma affiancati e messi di fronte a P/D; ma sono inezie.
CONCORRENTI
Introdotta una antipatica novità quest'anno: gli studenti si sono sfidati a chi ce l'aveva più lungo. Non so bene perchè. Dopo un po' era sfibrante vedere 'sti ragazzi vantarsi di aver vinto ricchi premi e cotillons in concorsi culturali vagamente profumati di Nobel; forse c'era un intento educativo sotto per gli spettatori: non essendo più dell'età adatta, non indago. Anche quest'anno le femmine sono state numericamente ben più che sovrabbondanti.
VERONICA PIVETTI
Improbo compito il suo. Nonostante le prime quattro annate di PuPdL fossero state condotte da Patrizio Roversi, è con Neri Marcorè che il programma è ormai universalmente identificato, e Marcorè è davvero bravo. Tutto sommato la milanese non se l'è cavata male, nonostante un inizio un po' a rilento; il computo finale è però tutto a favore del marchigiano, e dubito che in eventuali annate a seguire il divario possa colmarsi. La Pivetti dopo un po' diventa stucchevole nel ripetersi dei suoi clichè (come la svogliatezza nel dare le regole delle prove, "tanto le regole le conoscete..."). Promossa con riserva.
DORFLES
Dorfles.
NOVITA'
Tolto il sistema delle puntate, reintrodotto quello di dare semplicemente punti per ogni prova vinta. Meno originale, ma personalmente il sistema a puntate non mi aveva troppo convinto. Come giochi, il primo e l'ultimo erano esattamente uguali (P/D leggono un brano togliendo una parola, gli studenti devono trovare la parola rimossa), quindi a che pro? Il resto tutto ok. E, finalmente, svecchiata un po' la lista del FUori gli autori.
CONTORNO
La Rai sembra credere sempre meno in questo programma, quest'anno partito addirittura a dicembre senza pubblicità. Con gli anni sono sparite parecchie cose belle: gli accompagnatori famosi, i critici che commentano il libro del giorno (ora tutto ricade su Dorfles), i coconduttori ridotti prima al solo Ratti e infine a proprio nessuno. Lo sgabuzzino dell'anno scorso pensavo fosse una malcelata condanna: "non ci sono più soldi per gli ospiti, quest'anno nemmeno per lo studio, l'anno prossimo neanche per il programma". A sorpresa, come detto, lo studio si è riallargato. Gli ospiti invece non sono tornati, ma chissà...
CAMPANE
Erano quelle del musichiere! Sapevatelo.

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