tag:blogger.com,1999:blog-49621033287608414322024-03-14T11:09:35.289+01:00opossum's landscapepointlessopossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.comBlogger163125tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-74177759562910089582019-02-23T08:28:00.002+01:002019-02-23T08:28:43.909+01:00A fair worldso I spend every single breathe of my day thinking of you<br />
while you don’t think of me not even once in a lifetime<br />
<br />
and they say this is a fair worldopossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-31526269952070267312018-11-13T22:38:00.002+01:002018-11-13T22:38:36.962+01:00Sans serifDel tutto inaspettatamente, dopo quasi 7 anni di onorato servizio, ho pensionato la vecchia immagine header per sostituirla con una completamen... parzialmente nuova, toh. In realtà cambia ben poco: la Mariko di Karateka (versione AppleII) non si è mossa di un millimetro e l'ambiente cupo e desolato attorno a lei resta quello di sempre, così come la violazione di copyright. Come si nota, sono solo scomparse le vecchie scritte illeggibili, sostituite da brutti font autoprodotti che hanno richiesto un paio di sere di penoso lavoro. Tutto questo ovviamente non significa nulla, soprattutto non indica che qualcosa di sostanzioso stia bollendo in pentola: il paesaggio marsupiale continuerà a vegetare esattamente come prima. Ci si vede, gente.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-58901692541657002752018-11-12T22:51:00.003+01:002018-11-12T22:51:21.593+01:00Strade di ghiaiaQuando finalmente il clima prese la forma e la consistenza dell’autunno,
terminarono, inaspettatamente come erano iniziati, i fine settimana in
cui lei aveva deciso di usare parte del proprio prezioso tempo libero
per allietare il suo. Quei luminosi sabati e domeniche avevano lasciato
spazio a vecchie abitudini, a fine settimana tornati vuoti come prima se
non di più. Poiché come Bernardo Soares “não tendo para onde ir nem que
fazer, nem amigos que visitasse, nem interesse em ler livros” -o
quasi-, passava non poca parte delle giornate sdraiato sul letto
fissando il soffitto, sforzando ogni fibra nel tentativo perennemente
frustrato di non pensare a niente, proprio a niente, assolutamente a
niente.<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">- su <a href="http://ldcds.altervista.org/strade-di-ghiaia/" target="_blank">ldcds</a></span> opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-81781673115179693462018-07-08T23:02:00.001+02:002018-07-09T21:38:02.385+02:00Discorso dell'uomo pallido che ululava sulla montagnaQuando sono in bicicletta a volte decido che voglio essere avventato e cominciare una salita difficile. E le salite difficili sono tante ed aumentano, perché sono uno scapestrato dalla fisicità ridicola, non mi alleno, non ho una bici eccezionale e vedo ormai il termine del mio quarto decennio di vita avvicinarsi. Le salite sono stronze, quando sei in bici sono autentiche puttane. Ma quando il masochismo chiama tocca rispondere, e cambiare altitudine è un buon modo per farlo.<br />
<br />
Quando sono su una salita difficile di solito cerco di non pensare alla strada. Guardo la ruota anteriore e i pochi metri davanti a questo orizzonte, poi mi distraggo e mi metto a pensare alle cose più assurde che mi vengono in mente. Penso alle regole del cricket e agli undici modi possibili per eliminare il battitore. Penso alla gestione dello spazio colore dello ZX Spectrum e ai relativi conflitti sugli attributi. Penso a mio nonno materno che per addormentarsi invece delle pecore contava le province italiane, e di solito dopo questo penso ai 27 stati brasiliani ordinati per macroregione e alle loro capitali (e non mi viene mai in mente quella del Sergipe, che se ne vada a cagare). Penso ai modi di discernere i monosillabi che vogliono l'accento da quelli che non lo vogliono. Penso alla cinematografia estone e a selezionate pagine di Pynchon, Soriano e altra gentaglia. Penso che mi rendo conto all'improvviso che è da due giorni che ho in testa in loop "Vorrei ma non posto" di J-Ax e Fedez e non capisco come sia possibile. Penso che se mi venisse un infarto e morissi proprio qui, proprio ora, mio nipote non avrebbe alcun ricordo di me e insomma, va beh, uno zio non è un genitore ma se hai uno zio opossum pensa che sfiga non avere l'opportunità di conoscerlo. Penso a come scriverei un racconto in cui descrivo le cose a cui penso mentre affronto le salite difficili. Penso agli abitanti di quei paesi improbabili che mi può capitare di attraversare e mi chiedo come sia possibile tollerare un'esistenza lì, ma poi mi dico che se comunque sono riusciti lo stesso, pur stando in quei buchi di culo, a trovare la felicità, o almeno l'amore, o almeno il senso della vita, o almeno le pile per il telecomando, allora la vita gli è andata comunque meglio che a me.<br />Se ancora la salita non è finita è grave, perché comincio a pensare che sia meglio tornare indietro. Che è una cosa spiacevole su più livelli, mentali e fisici, spesso miscelati assieme in un amalgama dal vago sapore di merda. "Hai fatto tutta 'sta strada per cosa, se poi torni indietro prima di arrivare? Ok, che non servi a un cazzo nella vita si sapeva, ma per Dio non sei manco buono di far girare due pedali? Stai ancora come quando a 10 anni cadevi dalla bici a rotelle (sì, purtroppo succedeva davvero, ve lo giuro, ma questa è un'altra storia)? Questa strada non la conosci, magari dopo quel tornante c'è una discesa, arriva almeno lì deficiente." La mortificazione dell'anima e del quadricipite, tanto più crudele quanto più è inevitabile, serve solo fino a un certo punto di rottura, che in genere è -almeno per me- imprevedibile: c'è un contatto che salta all'improvviso da qualche parte della testa e che dice che no, basta, si torna a casa; e quasi da sola la ruota anteriore fa un'inversÈ UN TRATTO IN PIANO QUELLO LÌ A DIECI METRI DA ME? È UN TRATTO IN PIANO? SÌ! CAZZO, DAI CHE È FINITA e insomma a volte succede anche questo. Posso rimettere i rapporti duri.<br />Che mica me li ricordavo così duri però. Vaffanculo. Ma va beh dai, tanto mo' c'è pure discesa, che goduria 'sta brezza.<br />
<br />
<br />
(La discesa, in bicicletta, è un concetto metafisico che non sempre ha un corrispondente reale. La discesa è solo una salita al contrario. E quando ti giri per tornare sta lì a guardarti sorniona e sembra dirti "E ADESSO COSA CAZZO FAI, COGLIONE?". Che è una domanda stupenda, seriamente. Perché ci pensi bene e capisci che la bicicletta, in fondo in fondo, è un bell'hobby di merda).<br />
<br />
<br />
(E non voglio più vedere una salita fino al 2019).opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-42196327558486527112017-12-19T19:33:00.002+01:002017-12-19T19:33:36.485+01:00L'illuminazionePensando (!) a cose astratte, stasera ho capito che gli edifici abbandonati mi attraggono perché mi ricordano la mia vita: grigi, inerti, desolati, in attesa di una rinascita che non verrà mai.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-89389878381501083422017-01-11T20:45:00.003+01:002017-01-11T20:45:35.487+01:00Ciao miciona!<br />
<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #1d2129; display: inline !important; float: none; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Chissà com'è fatto il paradiso dei cani. Sarà senza gatte malmostose e nanerottole more che ti azzannano al collo. E ci saranno invece boschi pieni di pozze di melma, e sacchi pieni di cibo per gatti, e le mie vecchie ciabatte tutte da sgranocchiare. Suppongo.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin8AxaZxx_x5zPCXuc3KxHeKgz_TfmPXzK1SscuNsR3f_I3B1pXYH8TEerVzfwjfWyAQ9mkH9hAi63ns0j8A9ou72arNlQEGGs22E3c7uEZxNfnnTO7bWoPmQkXHY2QVhbiPsq4p4zaLU/s1600/Polly.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin8AxaZxx_x5zPCXuc3KxHeKgz_TfmPXzK1SscuNsR3f_I3B1pXYH8TEerVzfwjfWyAQ9mkH9hAi63ns0j8A9ou72arNlQEGGs22E3c7uEZxNfnnTO7bWoPmQkXHY2QVhbiPsq4p4zaLU/s640/Polly.jpg" width="571" /></a></div>
<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-47493723827352667252016-12-25T21:44:00.004+01:002016-12-25T21:44:39.120+01:00Opo è nato signore e anosmicoOpo è nato signore e ansomico<sup><span style="font-size: xx-small;">[sic]</span></sup><br />
<br />
Signore in ignore,<br />
astronomico ansomico<sup><span style="font-size: xx-small;">[sic]</span></sup>,<br />
utente ultrafico<br />
simpatico amico<br />
nerdeggia pesante<br />
talvolta pedante<br />
saggezze distorte<br />
sue sfondan le porte<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;"><i>(obrigado, Skywolf)</i></span> </div>
opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-29433301801804371392016-12-25T21:41:00.002+01:002016-12-25T21:41:46.534+01:00Il Natale, quando sticazzi sticazzi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://i.imgur.com/gDquqfI.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://i.imgur.com/gDquqfI.png" /></a></div>
<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-7312637526466052532016-08-25T19:58:00.003+02:002016-08-25T19:58:57.685+02:00La felicità è un costrutto ligureEd era di Genova, Italia, e abitava a Genoa, Nevada. Questo, dal suo punto di vista, riassumeva buona parte della sua esistenza. A Genova ci era nato -col nome di Edoardo- e a Genoa ci era finito un quarto di secolo abbondante dopo quel prodigioso evento. Nel trasloco aveva rinunciato, sebbene non legalmente, a cinque settimi del nome proprio. Gli americani lo chiamavano, appunto, Ed. Era un nome decisamente comodo.
A Genoa non c'era un cazzo. Mille anime scarse sul bordo sbrindellato del Nevada occidentale, dove il confine con la California faceva un angolo di 120 gradi (quelle frontiere surreali che solo i deserti sapevano generare). Tre ore di auto da Sacramento, dieci da quella Los Angeles da cui era fuggito dopo aver inseguito il vano sogno di diventare sceneggiatore, ottenendone solo pesci in faccia. A spingerlo sul bordo del lago Tahoe era stato il nome di quella città, che rievocava generiche nostalgie del mar Ligure, del quartiere Sturla, delle partite del Camogli. Di una vita precedente. Ma a Genoa non c'era un cazzo. Una Los Angeles in negativo. Non che gli piacesse poi molto, ma non aveva un altro posto dove andare.<br />
<br />
Anche se ogni tanto tornava dagli Angeli e dai pochi amici che ci aveva lasciato. Una sera gli presentarono un'altra genovese: in quasi dieci anni di vita negli USA non aveva ancora mai incontrato una concittadina e si chiedeva spesso come fosse possibile. "Ed vive nella Flyover Country" le dissero presentandoli.
Il concetto le era sconosciuto. Glielo spiegò quella sera, mentre cenavano.
"Negli Stati Uniti vivono trecentoventi milioni di persone. Però la maggior parte degli statunitensi <i>(Ed non diceva mai 'americani', notò lei. Lo considerava una barbarie lessicale, le disse)</i> vive nell'area urbana di Los Angeles, nel sudovest, o di New York, nel nordest. Circa una persona su dieci abita lì, e in moltissimi vivono passando da LA a NY, o viceversa. La nazione in mezzo per loro non esiste, la vedono solo dai finestrini dell'aereo quando ci volano sopra per fare coast to coast. Dall'alto non appare altro che terra insignificante e disabitata, e io sono uno dei fantasmi che ci vive. Non è la fine del mondo, per carità. Ci sono grandi città anche all'interno, come Chicago o Dallas. Ma perlopiù è puro nulla e decidere di viverci è spesso un'idea coraggiosa.”
“Tu per esempio: sei finito nel Nevada. Perché quest'idea assurda?"
"Non avevo un altro posto dove andare."
E riuscì a farla sorridere.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">su <a href="http://ldcds.altervista.org/la-felicita-un-costrutto-ligure/" target="_blank">ldcds</a></span> </div>
opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-44126697057770416632016-08-22T11:45:00.002+02:002016-08-22T11:45:22.664+02:00Psicostoriolinguistica estivaPsicostoriolinguistica estiva. Per gli italiani, dai climi caldi e sangue latino, il camerino è "la stanza in cui ci si spoglia"; per gli inglesi, dai climi freddi e sangue anglosassone, diventa "la stanza in cui ci si veste". Lo stesso oggetto, ma descritto da due opposti mal conciliabili. L'incomunicabilità degli essere umani ha radici profonde anche nella sabbia. (PS: del tedesco ormai ho dimenticato tutto tranne "immer geradeaus dritte links" quindi non mi azzardo a tentare una traduzione, ma così ad orecchio sono ragionevolmente certo che ci sia qualche richiamo all'annessione della Polonia).<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://i.imgur.com/Vli6cVc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="402" src="https://i.imgur.com/Vli6cVc.jpg" width="640" /></a></div>
<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-61449844503039468652016-07-17T17:51:00.000+02:002016-07-17T17:51:54.872+02:00Il tunnel dello scrobblingHo una tremenda nostalgia dei tempi in cui last.fm funzionava.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-28457931326578104662016-07-17T10:29:00.002+02:002016-10-13T20:16:53.940+02:00Ero un retrogrado<b>Opo</b>: Dai passami 'sta foto<br />
<span style="color: blue;"><b>Nicola</b></span>: E come faccio? Ce l'hai Whatsapp?<br />
<b>Opo</b>: No<br />
<b><span style="color: blue;">Nicola</span></b>: E allora? Te la mando per email? No, mi rifiuto. Comprati un nuovo cellulare, non te la mando per email. Solo i dinosauri usano ancora le email.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-72070038852752617722016-04-26T23:10:00.008+02:002016-10-13T20:18:49.506+02:00Come e perché Il paesaggio marsupiale continua a vegetare.Prima ci fu l'<b>Opossum's World</b> su MSN Spaces, abbandonato quando MS peggiorò il motore del sito. Poi <b>Tracecontour</b> su Splinder, chiuso col fallimento dell'host. Infine <b>Il paesaggio marsupiale</b>: il qui ed ora.<br />
I blog sono fondamentalmente poco utili. Ancora sulla prima incarnazione di questo spazio avevo scritto qualcosa al riguardo, giungendo a stabilire che quelli che veramente hanno qualcosa da dire sono decisamente in minoranza. I blog "personali", come questo, sono fuffa prodotta ad uso e consumo degli stessi autori e dei pochi amici disposti a seguirli ed aspettare che per caso o per sbaglio salti fuori qualche contenuto interessante.<br />
I miei blog personali sono sempre nati col piede sbagliato, e c'era dell'intenzione in questo. Se non tratti argomenti specifici saranno ben pochi a trovarti nel mare magnum della rete, a meno di non farti pubblicità. E di pubblicità non me ne sono mai sostanzialmente fatta, anzi, ho sempre scoraggiato la gente a venire qui. Non perché non mi interessasse avere lettori, ma perché volevo che ci venissero solo quelli realmente interessati ai miei contenuti... che però hanno sempre latitato. Alla fine sono rimasto solo io, unico abitante del mio regno come il re puntiforme di <i>Flatlandia</i>.<br />
<br />
In un internet sempre più 2.0 il destino dei blog è incerto, tantopiù per quelli personali. Benché relativamente poco attivo su Facebook, anch'io ho progressivamente abbandonato Opossum's Landscape; e diverso materiale che in altri tempi sarebbe stato destinato qui ha trovato vita più comoda sui social. Così qui si respira un'aria più polverosa, e le crepe nei muri si allargano, e non trovo la voglia di ripararle. Almeno per un po' comunque non chiuderò il paesaggio marsupiale, a cui sono affezionato; ma i tempi sono grami, e qui eccezione non si fa.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-90699189216293757662016-03-19T22:48:00.001+01:002016-03-19T22:49:41.259+01:00quella situazione surreale in cui sei in bagno e non ti sei portato niente da leggere e allora per passare il tempo mentre cachi peschi la roba dal cesto della biancheria per esprimere il tuo io artistico interiore assemblando la bandiera del brasile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/Braaz.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/Braaz.png" height="300" width="400" /></a></div>
<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-66393054784888491782016-03-08T21:49:00.000+01:002016-03-08T21:49:09.535+01:00Uomini e rondini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/Corioni.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/Corioni.png" height="283" width="400" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ora si è davvero chiusa un'era. </div>
opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-31970333305722032672016-03-06T17:46:00.000+01:002016-03-07T23:42:37.567+01:00Ponto Cinza<br />
<br />
<div br="" class="separator" gt="" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/BaixoGuandu.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/BaixoGuandu.png" /></a></div>
<br />
<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-9252966744233084892016-01-23T12:28:00.003+01:002016-01-23T12:29:17.881+01:00Veranno le oloturie e ci spiegheranno l'amore<span style="color: #0b5394;"><b>Skywolf</b></span>: Ho creato un Asocial Network, un posto per gente come noi.<br />
<b>Opossum</b>: Un posto per gente diversa, un po' pazzoide, di quelli che in discoteca al sabato tirano fino all'una di mattina e trincano latte a più non posso. In prima fila al cinema, all'ultimo posto in fila alle poste, allo stadio durante gli scontri con la capolista si chiudono nel cesso e ci danno dentro coll'asciugamani ad aria calda. Quella gente che la incontreresti sul tram mentre vai a divertirti in centrocittà al sabato pomeriggio e invece non la incontri perché stai da solo in salumeria a formattare i floppy 5,25". Quella gente lì, ecco. Quella gente lì che chiedeva a gran voce un posto di aggregazione su misura, tipo oratorio ma senza entropia.<br />
<span style="color: #0b5394;"><b>Skywolf</b></span>: zio caro ho letto quasi niente, solo fino a oratorio. potevi almeno infilarci un concetto di fisica per renderlo più appetibile no?!<br />
<b>Opossum</b>: La tua amata "fisica" è sciapa e superata. Il futuro è nel FONDAMENTALISMO CATTOLICO PER LE MASSE e nell'UMANESIMO RADICALE.<br />
<span style="color: #0b5394;"><b>Skywolf</b></span>: SI', ma QUANTISTICI!<br />
<b>Opossum</b>: Sì, ma quanti stitici.<br />
<span style="color: #0b5394;"><b>Skywolf</b></span>: Simantec Autistici.<br />
<b>Opossum</b>: Semantica caustica.<br />
<span style="color: #0b5394;"><b>Skywolf</b></span>: Semantica causale.<br />
<br />
<span style="color: #cc0000;"><b>Sigislove</b></span>: ormai Opo RE dei social NETUORC.<br />
<b>Opossum</b>: Eu sou o rei. Lo griderò ai quattro venti di scirocco, libeccio, tramontana e boaren. Perché apprezzo il titolo benché non lo meriti, ma lo apprezzo perché non lo merito.<br />
<br />
La gangrena gassosa è la benzina dell'amore.<br />
<br />
Il mio supereroe preferito è Braccobaldo Bau.<br />
<br />
Malattie subdole sessualm<br />
ente trasmiss<br />
ibili: que<br />
lla volta che sono andato a lett<br />
o con una tipa che non<br />
sapeva an<br />
d<br />
are a capo corr<br />
ettamente.<br />
<br />
La sabbia di Rio de Janeiro ha lo stesso colore della sabbia di Rio de Janeiro.<br />
<br />
La scabbia di Rio de Janeiro dà lo stesso dolore della scabbia di Rio de Janeiro.<br />
<br />
La rabbia di Rio de Janeiro ha lo stesso furore della rabbia di Rio de Janeiro.<br />
<br />
L'abbia di Rio de Janeiro è lo stesso congiuntivo dell'abbia di Rio de Janeiro.<br />
<br />
Ribellati alla dittatura, arruolati nella Resistenza, ma solo se sei un vero ohm.<br />
<br />
I cosi lì, icosaedro.<br />
<br />
Se fossi stato muto avrei inventato il film muto, se fossi stato cieco avrei inventato il film cieco, se fossi stato ato avrei inventato il filmato, se fossi stato Goebbels sarei stato nazista.<br />
<br />
Un solo desiderio, re dei Longobardi.<br />
<br />
Righe ciniche.<br />
<br />
Ho creato un Asocial Network, un posto freddo e inospitale, con le maniglie delle porte elettrificate e in dotazione mutande di lana di vetro.<br />
<br />
Se prendete un numero infinito di scimmie e le chiudete in una stanza davanti a un numero infinito di macchine da scrivere, complimenti.<br />
<br />
Ho creato un Asocial Network, un posto per gente come noi che non sta più insieme ma che come noi ancora si vuol bene; amori unici, ma tanto fragili, storie vere e senza fine.<br />
<br />
La nebbia di Rio de Janeiro non assomiglia per niente alla nebbia di Rio de Janeiro.<br />
<br />
La nebbia di Rio de Janeiro non assomiglia per niente alla nebbia di Castiglione delle Stiviere.<br />
<br />
La parola cerotto.<br />
<br />
E l'azoto se ne frega.<br />
<br />
La paura d'esser preso per mano che ne sai.<br />
<br />
Là dove c'era l'erba ora c'è altra erba.<br />
<br />
La parola del giorno è: Macedonia.<br />
<br />
La Macedonia è un pezzo dell'ex-Jugoslavia.<br />
<br />
La Macedonia è un piatto a base di pezzi di frutta.<br />
<br />
La frutta essa ce n'è tanta in Brasile.<br />
<br />
Come la frutta, anche Rio de Janeiro è in Brasile.<br />
<br />
La capitale della Macedonia è Rio de Janeiro.<br />
<br />
Se non è zuppa è pan bagnaaaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGH!<br />
<br />
Voglio i cruciverba con le definizioni in diagonale.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-14489342508222240632016-01-23T01:12:00.001+01:002016-01-23T01:12:42.587+01:00Ci sentiamo prima o poiLeo Ortolani ha dato l'annuncio ufficiale: la storia di Rat-Man (quella editoriale, perlomeno) finirà nel settembre 2017. 122 numeri, 20 anni di pubblicazione pressoché ininterrotta a cui ne vanno aggiunti 8 passati in panchina (perché la storia originale risale al 1989, ma la testata nasce nel '97): cifre che meritano rispetto, soprattutto di questi tempi e per un fumetto italiano non-Bonelli. Il più grande supereroe italiano di sempre saluta e se ne va, lasciando orfani migliaia di lettori, e c'è già commozione nell'aria.<br />
Non sono stato un lettore sempre fedele; ho tutti i numeri dal 49, mentre tra quelli precedenti me ne mancano diversi. Ma sono comunque un contento ed orgoglioso possessore del numero 1 di Rat-Man Collection, che in quei remoti anni usciva come allegato all'Uomo Ragno. Dopo diciannove anni di strapazzi e riletture è ormai un volumetto un po' malconcio, ma rughe a parte le pagine ci sono ancora tutte e sono tutte leggibili. E fanno ridere quasi come il primo giorno.<br />
Ho il numero 1 di RMC nonostante non abbia mai comprato l'Uomo Ragno. Ce l'ho perché conoscevo un ragazzo che l'Uomo Ragno invece lo comprava, e così aveva scoperto Rat-Man e me l'aveva fatto conoscere, in quel lontano 1997. Stefano Guarino, di Padenghe, l'avevo conosciuto sui pullman che ci portavano a scuola a Brescia; era un ragazzone gentile e simpaticissimo e che ho visto sempre e solo ridere o perlomeno sorridere (pure quella volta in cui m'ha preso per il culo un quarto d'ora filato. Li l'avrei ammazzato, devo dire, ma è stata l'unica volta); purtroppo lo persi di vista prima ancora di diplomarmi. Mi aveva prestato il primo numero, e mi era piaciuto così tanto che mi disse "allora tienilo, te lo regalo". Stefano era così. Per anni, quando compravo un numero di Rat-Man, mi sono chiesto talvolta che fine avesse fatto.<br />
Stefano è morto nel 2005 in un incidente stradale, a 24 anni; lo venni a sapere dal Giornale di Brescia (da cui scoprii anche che da tempo lavorava in una ditta a duecento metri scarsi da casa mia. Quando si dice che la vita è beffarda,). Da allora non ho più potuto leggere un Rat-Man senza ripensare a lui, e ho sempre pensato che una volta terminato Rat-Man avrei perso un flebile contatto con un amico che non c'era più. Beh, ora so quando sarà. Ciao Stefano.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-50813093748120493192016-01-10T00:09:00.000+01:002016-01-10T13:10:31.142+01:00Anime in Alba<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: xx-small;"><i>audio: Rosetta - Hodoku/Compassion</i></span></div>
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<br />
Princes Street era vuota, nel gelo della notte; la luce dei lampioni la rischiarava a giorno, ma più o meno nessuno era in giro a goderne. Seduto sull'estremità di un marciapiede salvagente, davanti alla National Gallery, Mathias guardava nel vuoto in direzione di Calton Hill, con il suo corpo lì a Edimburgo e la mente chissà dove. Ed erano le quattro del mattino di un qualsiasi 10 gennaio. Aspettava.<br />
<br />
Edimburgo non aveva una metropolitana: dopo quattro anni passati lì non aveva ancora accettato la cosa. Ok il suo status di capitale europea, la sua società multietnica, il suo sudare cultura da tutti i pori, ma in realtà per quel che gli pareva era uno sperduto buco bagnato e ventoso senza una fottuta metropolitana. Era così, coi treni della metro, che Tuane veniva da lui, in quei giorni passati giù a São Paulo: lei arrivava da Armênia sulla Linha Azul, e si incontravano in quel formicaio tremendo che era Estação Sé, dove lui già la aspettava. Si baciavano annegando nella fiumana paulista che scorreva loro attorno, e Mathias trovava che fosse comunque un bel modo di amarsi. L'amore arrivava coi treni della metro. Edimburgo la metro non ce l'aveva e lui non glielo poteva perdonare, perché così gli sembrava che ad Edimburgo non potesse più trovare l'amore.<br />
<br />
A Edimburgo era arrivato correndo dietro a Tuane, dopo che lei aveva deciso di attraversare l'Atlantico un bel giorno e non era più tornata indietro. In Praça da Sé, davanti alla cattedrale, l'aveva aspettata per mesi che erano sembrati lustri, finché, non avendo più niente da fare, da sperare o da perdere, prese per l'oceano pure lui. La Scozia gli era piaciuta e continuava a piacergli, a dire il vero, finché non pensava alla mancanza della metro. Il tempo era folle un po' come a São Paulo; e pazienza se era più freddo, perché del caldo era stufo. Non c'erano traffico e inquinamento. E c'era lavoro.<br />
<br />
Ma non c'era più Tuane. L'aveva cercata dappertutto, ma quando Mathias era arrivato lei se ne era già andata chissà dove, tornata in Brasile o volata su Marte o Dio solo sapeva che altro. Non riuscì a trovare nessuna traccia concreta d lei in città né nei dintorni: solo qualche conoscenza che non aveva niente di utile da dire. Dopo qualche settimana di ricerca, svuotato, smise di correre dietro ai fantasmi. Si risolse comunque a fermarsi lì sul Forth: a quel punto qualsiasi posto era insensato quanto un altro.<br />
<br />
Era tornata quell'estate, a settembre. Quella sera di gennaio, a un concerto, aveva cominciato a parlare con una ragazza appena conosciuta. L'aveva saputo così.<br />
- Sei scozzese? - gli aveva chiesto quella.<br />
- No, sono nato e cresciuto in Francia, per quel che può valere. Ho vissuto un'eternità in Brasile.<br />
- Dove?<br />
- A San Paolo.<br />
- Ho conosciuto una ragazza proprio di lì qualche giorno fa. Magari la conosci.<br />
- Mah, San Paolo è grande. C'è un sacco di gente.<br />
- Più che a Edimburgo?<br />
- Più che in tutta la Scozia.<br />
Ma il nome e la descrizione che la ragazza gli dette erano giusti. Era stata lì anni, se ne era poi andata ed infine era tornata, ed anche questo corrispondeva. Quante brasiliane con quel nome e quell'aspetto potevano esserci in giro per Edimburgo? Quante brasiliane con quel nome e quell'aspetto potevano essere tornate ad Edimburgo due volte?<br />
- Dove vive?<br />
- Non lo so. L'ho incontrata un paio di volte a Leith. Ci porta a spasso i cani altrui. Per lavoro, credo.<br />
<br />
La ragazza sconosciuta aveva incontrato Tuane vicino al porto. Tuane era a Edimburgo. Mathias scoprì che andare a dormire era diventato all'improvviso impossibile. Seduto in Princes Street per ore ascoltò turbamenti repressi per anni provenire da qualche parte dentro di lui. Quando non ne poté più si alzò e si diresse verso il Leith Walk. Le otto del mattino, Edimburgo riprendeva vita a attorno a lui. A latitudini più dolci avrebbe potuto forse godersi il sole, mentre lì di luce dal cielo non gliene arrivava granché. Pazienza.<br />
<br />
Non aveva sperato di avere fortuna, ma forse quel giorno qualche divinità benevole trovò che i suoi anni di sofferenza avessero ben meritato una ricompensa. Tuane era là, nel Leith Links, mattiniera come era sempre stata, in quel gran freddo verde. A Edimburgo era arrivato l'amore anche senza la metro, seduto ad aspettarlo su una panchina in un prato gelido. Tuane guardava verso il cielo, forse contava le ultime stelle. Sentendo avvicinarsi i passi di Mathias, girò lo sguardo e guardò fisso l'uomo in avvicinamento. Si alzò sorridendo.
- Speravo fossi tu.<br />
<br />
Si abbracciarono. Stavolta attorno a loro scorreva solo il vento. Ma andava bene anche così.<br />
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<div style="text-align: right;">
<i><span style="font-size: x-small;">su <a href="http://ldcds.altervista.org/anime-in-alba/" target="_blank">ldcds</a></span></i> </div>
opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-59021881255263708802016-01-04T14:29:00.003+01:002016-01-08T20:14:23.373+01:00My own Edinburgh in a nutshellCapodanno 2016. Edimburgo la luna e tu. Anzi, tu e la luna no.<br />
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<span style="font-size: x-small;">[ Cose che ho bevuto a Edimburgo e non avrei dovuto bere ma ho bevuto lo stesso:</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Birra</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Tequila</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Vodka (tagliata con 1/4 di limonata)</span><br />
<span style="font-size: x-small;">- Whisky ]</span><br />
<br />
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<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="281" mozallowfullscreen="" src="https://player.vimeo.com/video/150609171" webkitallowfullscreen="" width="500"></iframe></div>
opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-44580374783214969942015-11-22T22:01:00.003+01:002015-11-22T22:18:52.279+01:00S.T.A.L.K.E.R. - Shadow of Valtenesi 3: Another World<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/ShadowOfSFlx12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/SoV3/SoV3x42.jpg" heigth="240" width="320" /></a></div>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><a href="http://www.webalice.it/trojanopox/stalker3.htm">S.T.A.L.K.E.R. - Shadow of Valtenesi 3: Another World</a></span></div>
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<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-68480742135449615682015-11-08T23:59:00.001+01:002015-11-10T13:08:16.975+01:00Ma l'asfalto se ne fregaSi sono affrontate per due settimane, scontrandosi come i due blocchi di un wall of death, i tediosi vocalizzi iostoconvale e iononstoconvale. Calci inesistenti, ostracismi supposti; giochi di squadra, campanilismo sera: iberici che biscottano sottobanco per gettare nella disperazione e nella rabbia un'intera nazione stivaliforme. A sua volta schizofrenica nel suo volgersi verso un simbolo sfrontato di successo e di illegalità. Chi aveva ragione? Non si può dire, forse non si sa. Ma si sa chi ha vinto, perché questa farsa è grazie al cielo finita. Resta scolpita nel tempo questa affascinante, costante, disumana marea montante di indignazione verso fesserie che i nostri posteri non potranno nemmeno immaginare. Domani ci sveglieremo col buio o la luce, col nostro mutuo che questua attenzioni, con le nostre disgrazie in paziente attesa, fortunatamente dimentichi di tutte queste stronzate.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-52920894207764259302015-11-01T20:36:00.001+01:002015-11-01T20:36:32.357+01:00Burano, foschia su tempera<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="281" mozallowfullscreen="" src="https://player.vimeo.com/video/144211536" webkitallowfullscreen="" width="500"></iframe> </div>
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<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #141823; display: inline !important; float: none; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 19.32px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Burano e Torcello viste da una certa distanza. Mi scuso per la scarsa qualità del montaggio ma avevo zero voglia di sbattermi, abbiate pazienza.</span>opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-53097122978722958002015-10-18T14:00:00.002+02:002015-10-18T14:00:21.147+02:00O fim está próximoLa mia libreria di bookmark per Firefox sfiora le 2000 (duemila) voci. Per l'esattezza il software ne conta 1888 (milleottocentoottantotto). Tralasciando il vast[issim]o numero di link zozzi e la manciata di roba ad uso amministrativo (pagine di help, 192.168.0.1 e cose così) penso di poter stimare le voci utili comunque ben sopra le 1500 (millecinquecento) unità.<br />
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Tutta roba che per la stragrande maggioranza non uso e forse non userò mai più. Siti che avevo dimenticato, e che magari sono pure morti mesi e mesi -anni- fa, senza che me ne accorgessi. Informazioni magari utili che avevo dimenticato di aver salvato e che mi sono messo a cercare di nuovo quando ne ho avuto necessità; o notizie magari superflue che riprendo in mano un anno dopo e mi lasciano lì a chiedermi "e questo coso perché cappero l'avevo salvato?". Ogni tanto rimetto mano a questi bookmarks, soffio via la polvere e decido che per questo o quel collegamento è giunta l'ora di andare a visitare /dev/null. Ma per come sono fatto, visto che sono un accumulatore seriale, è sempre una tragedia. Vorrei avere una conoscenza e una memoria tali da avere sempre contemporaneamente in mente ogni singola informazione archiviata: ironia del destino ho una conoscenza e una memoria che sono esattamente all'opposto. Il link cancellato oggi sarà domani forse già obliato. Ma io comunque non sono contento.opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4962103328760841432.post-47062875037595337062015-09-27T21:28:00.000+02:002015-09-27T21:28:05.458+02:00Why so serious?Quando la realtà non supera la fantasia ma si fa comunque dei bei viaggi: la sede della Regione del Lazio avvelena anche te, digli di smetterla.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/RL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.webalice.it/trojanopox/Blog/RL.jpg" height="261" width="400" /></a></div>
<br />opossumhttp://www.blogger.com/profile/18095831584341348650noreply@blogger.com0