martedì 4 settembre 2012

Di un breve e inutile sfogo sull'inchiostro che macchiava le dita

In questi giorni sono stato in fumetteria e ho comprato gli ultimi due agognati volumetti della ristampa di Blame! (ladrata della Panini, ma l'acquisto mi toccava per forza) e il settimo di Knights of Sidonia.
Ho preso tutte e quattro le opere di Nihei uscite negli anni in Italia (Blame! -compreso il Noise accoppiato alla prima edizione-, Abara, Biomega e KoS), perchè rimasi folgorato, senza mezzi termini, dai disegni di Noise pubblicato su alcuni veeeeeeeecchi numeri di Kappa Magazine. Dal punto di vista estetico non ho più trovato un fumetto in grado di avvicinarvisi; diverso il caso delle storie (Blame! era davvero agghiacciante, grazie anche alla pessima traduzione), ma il tratto feroce e le architetture apocalittiche a me bastavano.

Solo che ad ogni nuovo lavoro qualcosa di quella grafica si perde. Moltiplicando la tecnica del disegno per la qualità delle storie con Nihei si ottiene evidentemente una costante, perchè ora il buon Tsutomu sta lavorando ai cavalieri della Sidonia, e ad una trama finalmente gradevole (magari meno originale, ma finalmente comprensibile) si accompagna un tratto talmente pulito da diventare quasi anonimo. Qualcosa della mano di Blame! si nota ancora, ma è un dispiacere vedere un tale talento appiattirsi così.

Dovremo vedere l'ex-architetto stilizzarsi sempre più? Possibile che non si possa avere un erede di Noise, ma con una storia finalmente leggibile? Cosa mi combina, Tsutomu-san? :(

domenica 2 settembre 2012

What happened to you, Michael Collins?

Il contatto radio è cessato e adesso sono davvero solo. Il modulo di comando è angusto e scomodo, ma oramai è come casa mia. E ora sono a casa da solo.
Il LEM è sceso e ora quei due se ne vanno a spasso sulla Luna, e io non potrò mai farlo. Pazienza. Ma non ho molti rimpianti; forse in pochi si ricorderanno di me, ma ho fatto il mio dovere e ne sono onorato. La faccia oscura della luna mi guarda da sotto il modulo. Il mio modulo. La mia luna. Siamo in pochi ad aver visto di persona questo segreto del cosmo. Ricordo di qualche burlone che diceva che i nazisti ci hanno costruito una base. Sorrido tra me all’idea di orde di Schutzstaffel nascoste fra quei crateri. Non sembrano granchè ospitali.
Quarantotto minuti sono lunghi qui. Abbastanza per essere assaliti dall’ansia. Chissà come stanno Neil ed Edwin, chissà cosa stanno pensando a terra. Devo ammettere di avere paura. Tra poco i contatti radio saranno ripristinati, risentirò i ragazzi del controllo a terra e tirerò un sospiro di sollievo.
Eppure credo che mi mancheranno, questi momenti di estremo silenzio che non rivivrò mai più. Questi attimi nei quali mai, dai tempi di Adamo, un uomo ha vissuto una così intensa solitudine.