domenica 16 agosto 2009

Enarmonico

Aprì la porta e avanzò nel bagno immerso nella timida luce del mattino. Lui, in preda ai fumi del sonno, aveva combinato sicuramente qualche guaio, visto che nonostante la tendina della doccia fosse tirata diverse chiazze d'acqua decoravano il pavimento. Vi si rifletteva il rettangolo luminoso della finestra.
Doveva averla udita, perchè quasi istantaneamente la tenda scorse di lato e lui apparve sorridendo. La doccia ancora aperta schizzava fuori dal bordo della vasca, ricalcando pressapoco le pozzanghere formate già prima. Se ne accorse, e abbassò la leva.  Il getto si fermò.
Lei non fece comunque commenti. Appoggiate le terga al bordo di marmo del lavandino, osservava ora il maschio nudo che la fronteggiava dalla doccia. Si mordicchiava soprappensiero un dito.
“Ho fame” disse infine.
“Ci sarà qualcosa nel frigo”.
“Non parlo di fame di cibo”.